In questa pagina è mia intenzione occuparmi della drammatica situazione in cui si trova il popolo Tibetano.
Cari Amici,
Oggi devo parlarVi della battaglia di libertà che il popolo tibetano sta combattendo.
Lo devo fare perchè la mia coscienza me lo impone; lo devo fare perchè ciascuno di noi può amplificare questa tragedia che ciclicamente scompare dai media; lo devo fare perchè da ragazzo , frequentando il Fronte della Gioventù, ho imparato che i cinesi negli anni '50 avevano invaso militarmente il Tibet... e non l'ho imparato sui libri di testo. Fra poche settimane in Cina si celebreranno le Olimpiadi e persino gli antichi Greci interrompevano le guerre per i giochi olimpici. Certo per loro c'era anche una componente di sacralità religiosa, ma i giochi dell'era moderna sono momenti di incontro tra i popoli , tra culture, tra persone e, sopratutto di pace. Sarà un'ottima occasione per mettere sulla graticola questo campione di sopraffazione e di illiberalità che è la Cina. E' giunta l'ora che questo mostro autoreferenziale cominci a comportarsi secondo regole democratiche e nel rispetto dei diritti civili.
Nel 2008 D.C. sta, contemporaneamente, impedendo ai cristiani di professare la propria fede, opprimendo il movimento spirituale Falun Gong, perseguitando gli Uiguri musulmani del Sinkiang e soffocando nel sangue le manifestazioni pacifiche del popolo tibetano, che chiede l'autonomia e nemmeno più l'indipendenza. In questo momento n Tibet non c'è un giornalista, né un fotoreporter che possa documentare quanto accade. L'Occidente deve sapere che cosa sta accadendo sul tetto del mondo!!!
Per questa ragione ieri ho partecipare alla manifestazione organizzata a Roma - Campo dei Fiori - dal quotidiano Il riformista e da radio radicale.
Per questa ragione chiedo a Voi (a quelli che abitano a Novara e dintorni) di venire domani, VENERDI' 21 MARZO ORE 11.00 IN PIAZZA MATTEOTTI (FRONTE PREFETTURA) per dire al Governo di Pechino che abbiamo capito, e che non tollereremo oltre.
Sono convinto che oggi più delle sanzioni economiche - inutili ed impossibili - valga la mobilitazione della opinione pubblica.
Nell'epoca globale è un'arma formidabile per difendere i diritti umani.
Parafrasando J.F.Kennedy che a Berlino negli anni '60 disse: "Io sono un berlinese", vi esorto a dire con me "io sono tibetano".
Alcune foto della manifestazione svoltasi a NOVARA
24.03.2008
IL MONDO SI MOBILITA, L'ITALIA RESTA IN SILENZIO
Nel giorno in cui ad Olimpia si è accesa la fiamma dei Giochi Olimpici arrivano ulteriori appelli al dialogo ed alla moderazione. Il Segretario di Stato americano, Condoleeza Rice ha esortato la Cina ad adottare una politica "sostenibile" con il Tibet, basata sul dialogo. Da Parigi il Presidente francese Nikolas Sarkozy ha espresso la "disponibilità della Francia a facilitare la ripresa del dialogo" tra Cina ed il Dalai Lama in un messaggio al Presidente cinese Hu Jintao. Anche il Ministro degli esteri indiano, Pranab Kumar Mukherjee, ha manifestato la speranza che la questione del Tibet ossa essere risolta "con il dialogo pacifico tra le parti". Ma di fronte alla violazione dei diritti umani in Tibet ed all'aggressione cinese, il Governo italiano, fa finta di nulla. L'ennesima protesta repressa nel sangue dimostra che sul piano dei diritti umani, come su molti altri aspetti, la Cina è ancora una dittatura. In una giornata così emblematica quale quella odierna, la Cina conferma la linea dura contro la contestazione, arrestando altre 5 persone e Lhasa ed infliggendo 5 anni di prigione ad un attivista anti olimpiadi. E' salito a 140 morti il bilancio delle proteste, fornito dal Governo tibetano in esilio. Pechino ha fatto sapere di aver catturato a Lhasa i 5 responsabili dei 2 peggiori episodi di violenza della rivolta del 14 marzo lasciando pochi dubbi sul fatto che li aspetta il plotone di esecuzione. Meditate italiano, meditate!
Gianni Mancuso
09.06.2008
PER NON DIMENTICARCI DEL TIBET
Le Olimpiadi cinesi si avvicinano ed il governo cinese sta moltiplicando gli sforzi per sviare l'attenzione dal martoriato Tibet, che è sempre più soggiogato a Pechino e dal quale filtrano pochissime notizie, a costo di gravissimi rischi per chi "osa" comunicare informazioni all'esterno. Per mantenere alta l'attenzione su questo tema Vi informo che la Circoscrizione Centro di Novara ha organizzato 2 serate sulla cultura tibetana. - Il 16 giugno alle ore 20.30: "Civiltà tibetana, dall'epoca imperiale ai nostri giorni" (con la presentazione di foto sul Tibet e sul Ladakh); - Il 30 giugno alle ore 20.30: "Salute fisica e mentale nella filosofia himalayana" (con la presentazione di foto sul Tibet e sul Monte Kailash). Desidero ringraziare Stefano Ciaramella (Presidente della Circoscrizione Centro) e Pino Tommasi (Presidente dell'Associazione culturale tibetana interstudio LAMRIM). Vi aspetto numerosi.
Gianni Mancuso
17.11.2009
Il Dalai Lama in Italia
Il cammino di un popolo verso la sua libertà non può essere fermato. Il popolo tibetano continua il suo cammino silenzioso guidato dalla guida del Dalai Lama, che nei prossimi giorni arriverà nel nostro paese. Domani 18 novembre il Dalai Lama sarà a Bolzano, dove sarà ricevuto dal Presidente della provincia autonoma Luis Durnwalder. E giovedì giungerà nella capitale per partecipare al Convegno Mondiale dei parlamentari tibetani in esilio assieme a delegazioni di parlamentari rappresentanti di ogni paese dell’Unione Europea. "In alcuni momenti la politica e le istituzioni devono dare il buon esempio. Incontrerò alla Camera il Dalai Lama, che e' certamente un leader spirituale, ma anche un leader politico. So perfettamente che questo non piacerà alle autorità di Pechino, ma credo che sia dovere del presidente della Camera e di una politica con la p maiuscola fare coerentemente quello che si può, anche simbolicamente, per la difesa di certi valori". Sono parole del Vicepresidente della Camera On. Gianfranco Fini, che mi sento di condividere pienamente. Roma si fa onore di accogliere un evento di portata, politica e spirituale, di così ampio respiro. Ospitare il Dalai Lama, che a febbraio il Sindaco Alemanno nominò cittadino romano onorario, significa prendere una posizione di netto rifiuto nei confronti dell’illecita occupazione del suolo tibetano che i militari cinesi perpetrano dal 1950. Da sempre il mio impegno a fianco del popolo tibetano è forte e sentito. Gli incontri romani dei prossimi giorni saranno un passo importante del cammino del popolo tibetano, a cui mi onoro di camminare a fianco, verso il ritrovamento della propria identità e della propria nazionalità. Ma realizzare questo obiettivo occorre il chiaro posizionamento di tutte le autorità politiche europee e mondiali in contrasto con l’occupazione di quello che deve tornare a più presto a essere il tetto libero del mondo.
Gianni Mancuso